"Quella pistola l'ho trovata nel bosco"
Angelo Vizzini, nipote del noto pregiudicato, difende lo zio e dichiara di aver trovato l'arma durante una passeggiata nei boschi e di averla nascosta nel cantiere
Rosario Vizzini, 52 anni, ritenuto personaggio di spicco della criminalità organizzata di origine gelese, legato al clan Madonia di Cosa Nostra, era stato arrestato nel pomeriggio di venerdì 13 maggio a Magnago perchè teneva nascosta una pistola con matricola abrasa insieme a 6 cartucce. Insieme a lui, era finito in manette anche il nipote, Angelo Vizzini, 32 anni, con precedenti per rapina. L'uomo è stato arrestato a seguito dell'attività di contrasto svolta dal personale della squadra mobile di Varese in collaborazione con la squadra mobile di Caltanissetta e i Commissariati di Polizia di Busto Arsizio e Gela.
I due uomini sono ora detenuti presso la Casa Circondariale di Milano San Vittore e sono stati ascoltati ieri, domenica 16 maggio, in sede di udienza di convalida. Rosario Vizzini ha dichiarato che la pistola ritrovata nel suo cantiere non sa da dove viene. Il nipote, Angelo, ha invece detto che si tratterebbe di un arma trovata durante una passeggiata nei boschi e che l'avrebbe nascosta lui stesso nel cantiere dello zio. L'avvocato dei due, Sergio Bernocchi, ha presentato istanza di scarcerazione per entrambi e il giudice si è riservato la decisione. Intanto sono in corso indagini balistiche sull’arma per stabilire se è stata utilizzata in recenti fatti di sangue.
Rosario Vizzini è già noto alle cronache per essere stato coinvolto nell'operazione Tagli pregiati che portò all'arresto di 88 persone nella zona di Busto Arsizio e dell'Alto Milanese. Vizzini era stato anche condannato per aver preso parte all'omicidio dell'avvocato Antonio Mirabile avvenuto a Gallarate nel 1989.
lunedì 17 maggio 2010
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